Agrate Brianza, 31 luglio 2024
Alcuni rami del gelso secolare di villa Corneliani hanno ceduto, piegandosi a terra, insieme alla folta chioma che reggevano. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di lunedì 29 luglio, giorno di chiusura della biblioteca comunale che affaccia sul cortile dominato, appunto, dalla superba pianta secolare, recentemente riconosciuta albero monumentale dalla Soprintendenza competente.
Immediato l’intervento dei tecnici comunali, già lunedì e poi ancora nella giornata di martedì 30 luglio, per il primo vaglio della situazione e per la messa in sicurezza del luogo con rimozione dei rami caduti, e dell’agronomo esperto incaricato dal Comune, per la valutazione dello stato di salute della pianta e delle misure prossime da adottare.
“Il cedimento non ha provocato danni né a cose né a persone, e immediato è stato il presidio per garantire sia il ripristino della sicurezza in loco sia la tutela di questo bellissimo albero, divenuto ormai simbolo di Agrate – è il commento del Sindaco Simone Sironi – Gli uffici preposti sono infatti tempestivamente intervenuti posizionando le transenne per limitare l’accesso e il transito nel cortile e governando, già martedì mattina, tramite le maestranze addette, la rimozione dei rami caduti e delle foglie. Sul posto, sia lunedì sia martedì, è intervenuto anche l’esperto agronomo incaricato dal Comune che, peraltro, segue costantemente questo albero di grande pregio, sorvegliato speciale anche in ragione della inevitabile vulnerabilità derivata dall’età di questa pianta”.
L’agronomo ha stilato una prima relazione riferita al recente episodio: a causare questo cedimento parziale non è senz’altro estranea proprio l’età secolare della pianta, che inevitabilmente si porta dietro tutte le problematiche dell’invecchiamento con particolare interessamento del legno e la graduale demolizione della “lignina” che causa erosioni interne e ammaloramenti progressivi (è la cosiddetta “carie del legno”), creando così delle cavità interne che riducono progressivamente lo spessore del legno, fino a quando gli stessi rami non riescono più a sostenere il proprio peso . Già una decina di anni fa, proprio per supportare la stabilità del gelso e la tenuta dei principali rami portanti, la pianta fu ingabbiata con una apposita ed efficace armatura, tutt’ora presente. Ed è grazie alla presenza di questi apprestamenti che l’albero si è mantenuto stabile fino ai nostri giorni.
Nelle prossime settimane saranno effettuate ulteriori verifiche per stabilire eventuali ulteriori misure da adottare per preservare la salute della pianta ed evitare ulteriori cedimenti, a partire da una revisione del sistema di ancoraggio, oltre che il contenimento della chioma.
L’agronomo ha comunque evidenziato che per un albero in questo stadio lo stato vegetativo è tuttora discreto, il vigore è buono e quindi è probabile la ripresa anche nei punti in cui i rami si sono spezzati.
Non diminuirà pertanto l’attenzione dell’amministrazione per la cura e il mantenimento di questo monumentale gelso, simbolo e testimone delle nostre antiche e tradizionali attività (allevamento di bachi da seta, cui la villa era dedicata), oggetto nel tempo di costanti attenzioni per garantirne lo stato in salute, come, a solo titolo di esempio:
- Interventi periodici di potatura di alleggerimento delle branche, spalcature e rimozione dei rami bassi interferenti con la fruizione dell’area;
- Posizionamento di funi per il suo consolidamento;
- Arieggiatura del terreno;
- Pulizia e diserbo dell’area cortilizia con rimozione delle infestanti;
- Immediate cure all’insorgenza di malattie e organismi nocivi, quali ifantria e takahashia;
- Controlli e monitoraggi periodici da parte dell’agronomo (ultimo controllo del 5/07/2024)
- Fertilizzazione del terreno e distribuzione di micorrize utili nell’area di zolla.